Il 900 è stato un secolo di scoperte in materia di ingegneria e di architettura, tanto da portare l’uomo a sperimentare e produrre, nuovi materiali per le opere di completamento di finitura e strati coibentanti innovativi. I più utilizzati sono senza dubbio gli intonaci, i prodotti in fibra di amianto, i derivati del legno e il linoleum.Gli intonaci più utilizzati nelle opere di architettura moderna sono il Terranova, il Pietranova e il Silinto. Il primo, ha pian piano preso il posto del pavimento lapideo.
Si tratta di un intonaco premiscelato , importato negli anni ’30 dalla Germania e allo stesso tempo, resistente alle intemperie e al gelo grazie al suo forte potere coesivo, può essere strollato, steso a spruzzo o lamato.
La fibra di amianto trovò grandissima diffusione, date le sue elevate prestazioni isolanti.
Oggi è nota la sua nocività, ma può essere bonificato attraverso l’incapsulamento tramite verniciatura, il confinamento con l’inserimento di una barriera a tenuta, o la rimozione.
Il legno e i prodotti da esso derivati sono stati spesso utilizzati come isolanti termici e acustici nelle pareti o come sottofondi nelle pavimentazioni, ma anche come elementi di finitura e decorazione. Compensato, lastre e pannelli realizzati con fibre di legno , sono meno spesse delle altre soluzioni, ma durabilità e tempi di degrado sono identici a quelli del legno naturale.
Il linoleum è un materiale naturale, figlio del processo di ossidazione dell’olio di lino che dà vita a un materiale gommoso a cui si aggiungono resine naturali e, successivamente, farine di sughero e legno. Questo materiale ha trovato la sua maggiore applicazione nelle pavimentazioni. Perché esso risulti duraturo nel tempo, deve essere sottoposto a pulizie periodiche.